CARI GIOVANI
L'invito di Mons. Vescovo alla Giornata nazionale di settembre al Tamaro


Da quando su questa montagna è stata posata la statua della Madonna, che il Santo Padre ci ha regalato durante il suo viaggio apostolico del 1984, il Monte Tamaro è divenuto la meta di un pellegrinaggio che ogni anno noi giovani percorriamo assieme al nostro Vescovo: così lo scorso novembre alcuni giovani della nostra Diocesi hanno scritto ai giovani della Svizzera. Una lettera semplice, chiara, immediata. Una lettera per un invito: all'incontro nazionale del Tamaro, il prossimo settembre. Il primo del genere in Svizzera. Un invito che ritrova l'eco delle Giornate Mondiali della Gioventù di Parigi e prima ancora di Manila; Denver, Czestochowa e di tante altre esperienze, in cui, assieme al Vescovo Eugenio e al Papa, parecchi di voi, con i giovani provenienti da ogni parte del mondo; hanno sentito palpitare nel cuore la Chiesa e il desiderio forte di fare unità. Per questo l'appuntamento nazionale di settembre al Tamaro diviene tappa significativa di un cammino: per continuare come scritto ancora in quell'invito verso il Grande Giubileo dell'anno 2000 e scopertine/coprire assieme la bellezza dell'amicizia in Gesù Cristo. Questo invito del Tamaro rappresenta una novità per la nostra Chiesa Svizzera ed è indicativo il fatto che la proposta sia partita proprio dai giovani. Un incontro per rispondere a un bisogno di unità, per costruire unità e crescere nell'unità. Un appuntamento di amicizia, dialogo, preghiera, scambio, ascolto; da vivere insieme su quella strada di evangelizzazione, che tutti, in forza del nostro battesimo, siamo chiamati a percorrere, nel nostro cuore e insieme agli altri. Una giornata per respirare, su in alto, unità e universalità: aprendo il nostro cuore all'accoglienza, che significa dare, ma soprattutto ricevere, attingendo all'esperienza dei giovani di tutta la Svizzera un arricchimento, che aiuta a crescere, nella reciprocità dello scambio e del dono. È un incontro nuovo: per questo atteso con quella trepidazione che connota e rende significativo ogni appuntamento sincero. Si tratta di una scopertine/coperta che insieme i giovani e i loro Vescovi si apprestano a vivere, anche con l'ansia è il timore che accompagnano ogni novità, coscienti che questo appuntamento deve soprattutto rinnovare il nostro impegno di fedeltà al Vangelo su quel cammino di conversione, che attraversa l'intera nostra esistenza, dandole significato. Un incontro al centro del nostro Ticino, sul monte, che da anni rappresenta il luogo di sintesi della nostra pastorale giovanile e dove ritroviamo ancora viva la parola di tanti testimoni, che hanno incoraggiato e arricchito la nostra fede. Per raggiungere il Tamaro bisogna salire, facendo in questo cammino l'esperienza dell'uscire dalla propria terra per andare incontro ai fratelli e al Signore. Sono diverse le sensazioni che possono accompagnare e segnare il nostro cuore nell'esperienza della salita. La gioia della conquista e il peso della stanchezza; l'ansia dell'arrivare e la tentazione di fermarsi; la voglia di guardare in alto per ritrovare slancio e il richiamo a ritornare, desistendo di fronte al sentiero che si fa sempre più ripido; la speranza di farcela e la paura di lasciarsi sconfiggere dalla de~usione e dalla fatica; il bisogno di essere aiutati e la solidarietà della presenza; la solitudine quando il respiro diviene affannoso e la forza donata dagli altri. Così il salire diviene immagine stessa del vivere e queste sensazioni accompagnano ogni nostro passo ed ogni nostra giornata. Vi attendo: per ritrovarci insieme nello stesso luogo, per ricevere la ricchezza del Signore ed essere ognuno un dono per l'altro, sentendo, prima di tutto, di essere Chiesa in cammino, sempre, sulle piste misteriose e di grazia dell'avvento del Regno: Ritrovarsi e poi ripartire per vivere l'impegno di essere Chiesa e cioè presenza di Vangelo nel nostro Paese, divenendo annunciatori; con la nostra vita, della Speranza, germogliata nella Pasqua. Cari giovani, pensiamo al nostro Tamaro di settembre come a una grande luce che ad ognuno viene offerta e che ognuno può accogliere nel proprio cuore, per portarla là dove vive, nelle nostre città e nelle nostre vallate, in ogni angolo del nostro Paese che ha bisogno, come ogni persona, di parole di vita eterna. E solo Lui, il Signore che ci chiama, ha questa parola da darci e da affidarci. Siate in molti a mettervi a disposizione con generosità, insieme ai vostri Parroci e animatori, per preparare in questi mesi, con la preghiera e con il servizio, questo incontro. E siate in molti a salire al Tamaro per accogliere questa luce e seminarla ovunque, costruendo unità, nell'amicizia e nella ricchezza del Vangelo.


Lugano, 23 aprile 1998